SOCIAL NETWORK: OPPORTUNITA’ E RISCHI – In Parrocchia incontro con i genitori dei bambini dell’Iniziazione Cristiana

A partire dal messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali e grazie al contributo di Filippo Andreacchio, Direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della nostra Diocesi si è svolto ieri pomeriggio in Chiesa Matrice un incontro molto interessante e ricco di spunti di riflessione sul mondo dei social network. All’incontro hanno partecipato i genitori dei bambini e delle bambine che partecipano alla cammino di iniziazione cristiana.

 

Ad aprire l’incontro è stato il nostro parroco don Pino Demasi che ha sottolineato quanto sia importante capire il mondo di internet e dei social senza demonizzarne l’uso, ma per valorizzarne l’utilizzo in qualità di genitori-educatori.

Filippo Andreacchio analizzando dati statistici frutto di ricerche approfondite ha presentato alla platea l’insidioso mondo digitale partendo da una condizione oggettiva di un tempo vissuto da una generazione di ragazzi definiti “nativi digitali” e da una generazione di genitori chiamati “migranti digitali” in riferimento all’approccio e allo sviluppo contemporaneo di internet e delle comunità digitali.

L’analisi approfondita ha richiamato tutte e tutti al percorso da affrontare affinché il nostro agire digitale non sia scollegato dalla visione umana e cristiana della funzione educativa e formativa.

E nel dramma dell’abuso e della dipendenza spesso non finiscono solo i minori, ma vittime sono anche i genitori che a casa ottemperano ad un ruolo educativo e sulla piazza digitale “commentano” e “condividono” pensieri diseducativi.

Educare è, sempre, dare il buon esempio.

E le piattaforme digitali sono piene di opportunità di crescita e di formazione, ma anche di rischi e difficoltà. Il dramma del cyberbullismo, della pedopornografia, delle truffe e della dipendenza (come ad esempio il fenomeno del vamping) sono alcune delle insidie che hanno riempito il mondo dei social e della rete.

“È a tutti evidente come, nello scenario attuale, la social network community non sia automaticamente sinonimo di comunità. Nei casi migliori le community riescono a dare prova di coesione e solidarietà, ma spesso rimangono solo aggregati di individui che si riconoscono intorno a interessi o argomenti caratterizzati da legami deboli.” E queste parole del Papa ci invitano a riflettere ed agire sull’importanza che le nostre siano comunità ON-LIFE, collegate alla vita, e comunità di pratica e di prossimità, dove la nostra vicinanza all’altro si misura dalla nostra qualità delle relazione e della nostra capacità di essere solidali e pronti a tendere la mano a chi sta dietro di noi e ha bisogno.

 

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