Il primo gennaio, solennità di Maria Santissima Madre di Dio, si celebrerà la 54^ Giornata mondiale per la Pace.
2 gennaio 2020 - Per il 32esimo anno consecutivo, anche ieri, Polistena si è unita fisicamente e moralmente al grande popolo della pace che ha marciato in tutta Italia per ribadire con forza che c'è urgenza di Pace, di integrazione, di diritti, di dialogo, riconciliazione e di salvaguardare la casa comune.
Si mobilita per la Pace anche quest’anno, la comunità di Polistena e del comprensorio della Piana di Gioia Tauro. Tutto è pronto, infatti, per la tradizionale MARCIA DELLA PACE DI CAPODANNO
Anche quest’anno, migliaia di persone, sfidando vento, freddo e pioggia, non son voluti mancare al tradizionale appuntamento e son scesi in strada per dire il loro si alla pace, all’integrazione e all’uguaglianza ed il loro fermo no alla violenza, alla cultura mafiosa, all’illegalità diffusa.
Ancora una volta, per la ventisettesima volta, da Polistena, segnali di pace e di accoglienza, dicendo no ad ogni forma di schiavitù, per riconoscere, anche nella Piana, la dignità di ogni persona umana, per costruire un cammino di liberazione e inclusione per tutti. Una marcia, quella di Polistena, non di rassegnazione, ma di indignazione e di impegno per la pace, per il bene comune e per il cambiamento.
Capodanno all'insegna della Fraternità e della Pace
Per la ventiseiesima volta la Marcia della Pace di Capodanno
Chiesa della Trinità
Sabato e prefestivi : ore 20.00
Il vero esilio per gli Ebrei, affermava don Tonino Bello, si ebbe quando essi cominciarono a sopportarlo. Una frase che resettata ad oggi suonerebbe: "L'esilio della coscienza civile di un Paese si ha quando i cittadini cominciano a sopportarlo”. Con un po’ di storia, intelligenza e umanità intendiamo provare, facendo fino in fondo la nostra parte, a dissipare quest’ombra, lasciando nuove tracce. Con in mano e nel cuore il Vangelo di Gesù Cristo e la Costituzione repubblicana del nostro Paese, come comunità cristiana intendiamo impegnarci a condurre una lotta non violenta accanto a chi, immigrato irregolare, indigente, precario, disoccupato, indifeso, muore di troppo lavoro, di poca sicurezza, di assenza di diritti, di mancanza di tutele sociali, di mafia.