Con un momento di festa e di condivisione, si è chiuso il sipario sull’edizione 2020 dell’Estate Ragazzi.
Le difficoltà non mancheranno, ma non potevamo fermarci e così anche quest’anno la nostra Parrocchia e l’Associazione "Il Samaritano" sono “aperte per ferie” e, unite le forze, hanno organizzato l’Estate Ragazzi.
A conclusione dello spettacolo finale, i ragazzi hanno voluto fare dono alla città del seguente messaggio.
Come tradizione, è stata piena e ricca di impegni per i bambini dell’Estate Ragazzi polistenese la settimana a ridosso del 19 luglio. Una settimana finalizzata in modo particolare a far scoprire ai ragazzi i valori fondanti per costruire una comunità.
Facendo tesoro della lezione di vita di Paolo Borsellino, uomo dello Stato ligio al dovere, bisogna abituarci a compiere tutti il proprio dovere, rispettando le regole, le persone e le cose, impegnandosi quotidianamente per il bene comune e per riempire di contenuti la democrazia, dicendo no all'omertà e al delegare, facendo tutti insieme antimafia vera.
Con la celebrazione della Messa di Prima Comunione e con i vari “passaggi” e la consegna della Croce, del Credo e del Padre nostro si è concluso l’anno catechistico per i bambini dell’iniziazione cristiana. Un anno molto intenso sia per i bambini che per i loro genitori. Sono stati infatti non solo e non tanto i bambini, ma soprattutto i genitori i protagonisti veri di questo cammino, che sempre più si sta rivelando utile ai genitori per crescere nella fede e riappropriarsi del loro ruolo di genitori cristiani.
"Per la legalità, la giustizia e la pace: Noi ci siamo". Sotto questo slogan che campeggiava sulla striscione che ha aperto il corteo, ieri pomeriggio, in occasione della Giornata della memoria e dell'impegno, centinaia di ragazzi, oltre 500, numerosi genitori, 22 volontari impegnati nei campi estivi di "Libera" provenienti dalla provincia di Imola, e rappresentanti dello Spi-Cgil, hanno dato vita per le vie della città, ad una Marcia silenziosa, conclusasi con una Catena umanitaria che ha circondato, grazie a tanti mani unite, l'intera piazza della Repubblica.
Arriva l’estate e con essa, a Polistena, per i ragazzi della scuola dell’obbligo, arriva un carrozzone carico di giochi, divertimento, spettacolo, musica, allegria. Si tratta dell’Estate Ragazzi, iniziativa giunta alla ventottesima edizione.
'Siate i benvenuti nella Piana, in questa che è una terra meravigliosa, unica, dove dei clan non possono distruggere il coraggio e l'impegno dei calabresi. Prenderete parte ad uno dei 7mila campi estivi di Libera, scaverete la terra per servizio, scaverete dentro la vostra coscienza, conoscerete, nella Piana, i volti e le voci di tanta gente coraggiosa, e capirete che per sentirsi protagonisti del cambiamento è necessario che ognuno faccia la propria parte. Le persone si incontrano, ma i problemi si affrontano. No alla delega, no alla rassegnazione, sì all'amore per gli altri, per il bene comune, per il creato'.
Giovani del Sud e del Nord insieme, uniti, in marcia, per non dimenticare tutti i morti di mafia e per gridare la voglia di vivere liberamente. Ieri sera, nelle vie principali di Polistena, hanno marciato i 600 dell'Estate Ragazzi della parrocchia del Duomo, da 27 anni palestra di legalità, sotto lo slogan "Non sono mafioso, non sono corrotto, non sono raccomandato, amo la mia terra. Io sono il Sud".
Chiesa della Trinità
Sabato e prefestivi : ore 20.30
Il vero esilio per gli Ebrei, affermava don Tonino Bello, si ebbe quando essi cominciarono a sopportarlo. Una frase che resettata ad oggi suonerebbe: "L'esilio della coscienza civile di un Paese si ha quando i cittadini cominciano a sopportarlo”. Con un po’ di storia, intelligenza e umanità intendiamo provare, facendo fino in fondo la nostra parte, a dissipare quest’ombra, lasciando nuove tracce. Con in mano e nel cuore il Vangelo di Gesù Cristo e la Costituzione repubblicana del nostro Paese, come comunità cristiana intendiamo impegnarci a condurre una lotta non violenta accanto a chi, immigrato irregolare, indigente, precario, disoccupato, indifeso, muore di troppo lavoro, di poca sicurezza, di assenza di diritti, di mancanza di tutele sociali, di mafia.