Anche quest'anno 50 ragazzi e ragazze della Parrocchia Santa Marina Vergine in visita ad Auschwitz e Birkenau.
Le battaglie vere – ci insegna la storia – si svolgono sul campo e vis a vis, a testa alta e con la schiena dritta. Pertantole scritte apparse, in modo anonimo, sui muri di Reggio Calabria e di Rosarno non appartengono al modus operandi di cittadini autentici. Le condanniamo non solo per la forma anonima ma anche per i contenuti.
“Il mio cammino all'interno dei campi di sterminio di Auschwitz e Birkenau è stato un cammino all'interno di una memoria che oggi è vivida più che mai, un cammino immerso nella morte, nel dolore, nella disumana capacità di fare del male impietosamente a chi è indifeso, e mi domando quale persona possa definirsi uomo di fronte alle lacrime e al sangue di un innocente.
LA PIANA NON E' FATTA DA “NUMERI UNO” - Abbiamo un pesante ronzio in testa, un macigno grosso, siamo anche disgustati moralmente.
Nel giorno in cui il Papa si reca a pregare sulle tombe di don Milani e di don Mazzolari, il nostro Parroco ricorda i due "preti scomodi" sulle pagine de Il Quotidiano del Sud. Di seguito l'articolo del nostro Parroco su Il Quotidiano del Sud del 20 .06.2017 pp.1 e 37
La nostra Parrocchia, tramite i volontari del servizio civile, unitamente al Coordinamento di Libera della Piana di Gioia Tauro e all’Istituto comprensivo F. Jerace hanno voluto ricordare la strage di Capaci a venticinque anni di distanza.
Messaggio di Mons. Francesco Oliva Vescovo di Locri per la XXII Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno.
Il Presidente Sergio Mattarella ci ha confermato la sua presenza a Locri il giorno 19 marzo, dove incontrerà le centinaia di familiari delle vittime innocenti delle mafie che arriveranno da ogni parte d'Italia,nella tappa verso la XXII Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie che si svolgerà il 21 marzo a Locri e in oltre 4000 luoghi d'Italia.
Chiesa della Trinità
Sabato e prefestivi : ore 20.00
Il vero esilio per gli Ebrei, affermava don Tonino Bello, si ebbe quando essi cominciarono a sopportarlo. Una frase che resettata ad oggi suonerebbe: "L'esilio della coscienza civile di un Paese si ha quando i cittadini cominciano a sopportarlo”. Con un po’ di storia, intelligenza e umanità intendiamo provare, facendo fino in fondo la nostra parte, a dissipare quest’ombra, lasciando nuove tracce. Con in mano e nel cuore il Vangelo di Gesù Cristo e la Costituzione repubblicana del nostro Paese, come comunità cristiana intendiamo impegnarci a condurre una lotta non violenta accanto a chi, immigrato irregolare, indigente, precario, disoccupato, indifeso, muore di troppo lavoro, di poca sicurezza, di assenza di diritti, di mancanza di tutele sociali, di mafia.