“Nel corso di una processione ad Oppido, segno del sentimento di devozione alla Madonna, la madre di Gesù simbolo della grazia, avere addirittura portato la statua a fare un inchino davanti alla casa del boss, è una vergogna senza pari, il sentimento religioso asservito alla solidarietà ‘ndranghetista, la strategia della ‘ndrangheta che vuole convertire la popolazione. Oggi la gente si accorge che la ‘ndrangheta insidia le libertà fondamentali, anche la libertà religiosa.
A Rizziconi, la ‘ndrangheta ha fatto cadere il Comune, inducendo la maggior parte dei consiglieri comunali a dimettersi. E’ ora di dire basta. E’ il momento di ribellarsi. Non si può più convivere con la ‘ndrangheta che va cacciata dai territori, isolata, in modo da recuperare le nostre libertà”. Così il procuratore capo della Dda di Reggio dott. Federico Cafiero de Raho, ieri pomeriggio, accogliendo l’invito di don Pino Demasi, ha parlato, all’interno di un palazzo confiscato, a tanti giovani, ragazzi sia del Sud, i 400 protagonisti dell’Estate Ragazzi organizzata dalla parrocchia del Duomo, che del Nord Italia, i volontari di Pisa e di Modena impegnati in uno dei campi estivi di “Libera” sui terreni confiscati e gestiti dalla coop “Valle del Marro”. Secondo Cafiero de Raho, “la ‘ndrangheta è ancora prepotente ed arrogante perché noi glielo consentiamo. Qui, fare il proprio dovere, sembra un fatto eccezionale. Il contrasto –ha aggiunto- deve essere unanime, parlando con un’unica voce. La gente si risvegli attraverso una ribellione civile”.
Attilio Sergio