Gino Strada al Centro Polifunzionale Padre Pino Puglisi

Il fondatore di Emergency, domenica 8 aprile, è stato ospite del nostro centro polifunzionale Padre Pino Puglisi per celebrare i 5 anni dell’ambulatorio di Polistena, situato al secondo piano del palazzo confiscato. Di seguito i due articoli della Gazzetta del Sud del 10 aprile, firmati da Attilio Sergio

POLISTENA – Grazie al protocollo d’intesta sottoscritto da Gino Strada e Giacomino Brancati, si è rinnovata per altri 5 anni, ampliandosi, la collaborazione tra Emergency e l’Asp. Nel corso di una partecipata iniziativa, sono stari raccontati 5 anni di attività del Poliambulatorio Emergency di Polistena, ospitato, per volontà di don Pino Demasi, all’interno del palazzo confiscato nel quartiere Catena. Sono stati ben 6.455 i pazienti che in 5 anni si sono rivolti al poliambulatorio di Polistena che è riuscito a fornire 31.256 prestazioni, il 70% delle quali nell’ambito della medicina generale. Servizi gratuiti offerti a tante persone in stato di bisogno, sia extracomunitari che gente del posto. Inoltre, sempre a Polistena, nel 2016, Emergency ha attivato un ambulatorio infermieristico e di ascolto psicologico. Alessia Mancuso Prizzitano, coordinatrice del Poliambulatorio Emergency di Polistena, ha anche denunciato una serie di criticità riscontrate sul territorio, a cominciare dalle difficoltà all’accesso al servizio di ginecologia, a causa sia delle carenze strutturali del reparto presente all’ospedale di Polistena, e sia per la mancanza di ecografi in strutture pubbliche come ad esempio nei consultori. Altra carenza è rappresentata dalla mancanza della figura del mediatore culturale in uffici pubblici ed ospedali, per non parlare delle criticità nei servizi di trasporto urbani ed extraurbani. “Il valore umano dell’opera che Emergency sta portando avanti –ha detto il sindaco di Polistena, Michele Tripodi- è un qualcosa che va riconosciuto.

Sono onorato di ricevere nella mia città Gino Strada e i suoi collaboratori, il cui impegno per la pace e per la solidarietà, per noi, non è passato di moda, tutt’altro, anche perché Polistena è Comune per la pace”. Da Giacomino Brancati, direttore generale dell’Asp, “un grazie ad Emergency per i 5 anni di attività e di collaborazione con l’Asp. La presenza del Poliambulatorio ci ha aiutato, soprattutto con la popolazione migrante. Abbiamo sottoscritto i prossimi 5 anni di collaborazione, ampliandola. Dobbiamo essere più capaci ad interagire con le strutture emergenziali, ed il nostro deve essere un ruolo di facilitazione verso chi aiuta a dare risposte ai cittadini”. Il prefetto Michele Di Bari, parlando di “serata di sintesi di quello che si è fatto con generosità in questi anni nella Piana”, ha riconosciuto ad Emergency anche la capacità di critica costruttiva. “La Piana –ha aggiunto il prefetto- ha bisogno di tante risposte e la risposta deve essere collettiva. Una rete, quindi, ampia di solidarietà che deve interloquire sempre di più, anche perché insieme si può fare tanto.

Mai rassegnarsi. Grazie ad Emergency per tutto quello che sta facendo al servizio degli ultimi”. E’ toccato a don Pino Demasi, referente di Libera, fare memoria, attraverso un excursus storico, per spiegare il legame con Emergency e la loro presenza prima con un ambulatorio mobile(un autobus) nelle campagne della Piana e poi a Polistena con l’apertura di uno dei Poliambulatori di Programma Italia. “Da 5 anni –ha aggiunto don Pino- Emergency svolge il suo lavoro per la tutela della salute dei migranti ma anche per la gente del posto; è stato uno sforzo comune, grazie all’impegno delle Istituzioni, in una zona difficile dove spesso i diritti vengono passati per favori. Tutti hanno il diritto sacrosanto di potersi curare”. Rossella Miccio, presidente di Emergency, a proposito di Piana, ha parlato di “schiavitù reale nell’indifferenza totale” e riguardo al Poliambulatorio di Polistena ha affermato: “noi ci siamo, siamo qui, abbiamo voglia di continuare a lavorare. Dopo 5 anni, abbiamo difficoltà a reperire medici e professionisti disposti a mettersi in gioco. Rafforziamo questa rete di collaborazione sul territorio in modo da farci vivere meglio un po’ tutti”.


POLISTENA – Il fondatore di Emergency, Gino Strada, di ritorno dal Nord dell’Afghanistan dove ha aperto un secondo reparto di maternità, con rabbia, si è detto stupito che nella Piane, nel 2018, non ci siano né ambulatori pubblici di ginecologia e né ecogafri nei consultori. “In Italia –ha aggiunto- c’è molta gente che ama non fare niente, ma critica chi vuole fare qualcosa. La responsabilità è di chi ha mandato a catafascio la sanità italiana, una delle più belle del mondo, che si sta sgretolando per volontà della politica, legata a doppio filo con la finanza. La responsabilità è anche dei medici, la maggior parte dei quali sono affetti da corporativismo cronico oltre che legati al denaro.

Abbiamo firmato un protocollo per lavorare altri 5 anni qui, a Polistena e nella Piana, ma occorre stabilire le priorità di questo territorio per dare delle risposte. In questa regione c’è una connessione tra un’offerta enorme di medicina privata e la scarsità della sanità pubblica. Sono molto triste –ha confidato al numeroso pubblico presente al Centro don Pino Puglisi, Gino Strada- dopo aver visto le condizioni in cui vivono a San Ferdinando questi ragazzi africani, con un cesso ogni 500 persone, e, credetemi, mi sono vergognato di essere italiano. Un po’ di decenza basterebbe per accoglierli. Smettiamola di lodarci per cose minime. Bisogna affrontare senza ipocrisia il problema dei servizi sanitari sul territorio, iniziando dal far funzionare l’ospedale di Polistena. Noi, lo faremmo funzionare anche senza profitto. Se c’è la collaborazione delle istituzioni ed in particolare di quelle sanitarie, si può fare un grande lavoro. Basta, proviamoci, anche perché la medicina oltre che un gesto scientifico dovrebbe essere solidarietà sociale”.

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