L’aula liturgica, dove si spezza la Parola ed il Pane eucaristico che si trasforma per qualche ora in sala pranzo, in luogo della condivisione e del mangiare insieme. Anche quest’anno, come da oltre venti anni, il giorno di Santo Stefano, si è ripetuto alla Chiesa della Santissima Trinità il pranzo di Natale della comunità parrocchiale Santa Marina Vergine, del Duomo di Polistena.
Non il pranzo per i poveri, dunque, ma il pranzo della Comunità, della grande famiglia parrocchiale, di chi riesce a camminare da solo perché sta bene economicamente e di chi invece stenta a camminare perché non sa come sbarcare il lunario, di chi gode di diritti e di chi i diritti gli vengono negati, di chi è giovane e di chi è meno giovane, di chi è in buona salute e di chi vive il dramma della malattia e della solitudine.
Un sedersi a tavola insieme per condividere non solo e non tanto un pasto ma per condividere storie di vita vissuta, belle e meno belle.
Un sedersi a tavola per riscoprirsi una grande famiglia vivendo il senso autentico della festa.
Un sedersi a tavola che vuole essere un invito per il nostro territorio per costruire comunità più a misura d’uomo.
Un sedersi a tavola che vuole essere un messaggio di solidarietà ma anche – soprattutto – di pace, in questo tempo attraversato da troppe guerre e da una povertà crescente.
Tante le presenze a questo momento conviviale di festa. Oltre il Parroco, don Pino Demasi e alcuni sacerdoti e diaconi ed un cospicuo numero di rappresentanti del consiglio pastorale e dei gruppi parrocchiali, si son seduti a tavola i ragazzi della Casa per malati di AIDS di Castellace, accompagnati da don Emanuele Leuzzi, i ragazzi de “La volta buona”- Ali Materne di Cittanova , accompagnati da P. Antonio Cannatà, una famiglia di afgani, giunta a Polistena grazie ad un corridoio umanitario della Caritas italiana, alcune famiglie ucraine, i migranti della “Tenda di Abramo” e singole persone che vivono soprattutto il dramma della solitudine.
A dare il giusto sapore alla festa, la graditissima presenza del Vescovo della Diocesi, don Giuseppe Alberti.
Le musiche al pianoforte da parte di Amir, ragazzo afgano cieco, nonché la voce melodiosa di due grandi artisti, il soprano Caterina Francese ed il tenore Francesco Anile hanno contribuito a creare il clima natalizio e di festa.